Mantova, c’era una volta l’acqua

PUNTO DI PARTENZA Palazzo Te

PUNTO DI ARRIVO Pescherie di Giulio Romano

LUNGHEZZA in KM 3,6

ITINERARIO (elenco vie e piazze di percorrenza)

Viale Te, Viale della Repubblica, Via Sant’Alessio, Viale Piave, Corso Vittorio Emanuele, Via Bonomi, Via Solferino, Via Marangoni, Piazza Cavallotti, Via Libertà, Via Pescherie

PUNTI DI INTERESSE (interesse storico, culturale, naturalistico)

Palazzo Te, Palazzo San Sebastiano, Giardini di Viale Piave, Porta Pradella, Chiesa di San Francesco, Pescherie di Giulio Romano

NOTE

Si consiglia abbigliamento comodo

Un itinerario alla scoperta delle zone d’acqua perdute nel tempo di Mantova: la Fossa Magistrale, il Lago Paiolo su cui spiccava il volume dell’Isola del Te, e le aree, che potevano essere allagate per difesa, a ridosso del perduto Ponte dell’Acquadrucio e il Rio.

Il percorso, partendo da Palazzo Te, si snoda lungo il perimetro della terza cerchia di mura seguendo le antiche zone d’acqua interrate durante il Novecento. Immagineremo, attraverso la narrazione e le immagini d’epoca, come Mantova poteva essere una città d’acqua con la Fossa Magistrale, il Lago Paiolo su cui spiccava il volume dell’Isola del Te, e le aree, che potevano essere allagate per difesa, a ridosso del perduto Ponte dell’Acquadrucio: gli attuali giardini di Viale Piave progettati da Giuseppe Roda. L’itinerario proseguirà poi verso il Rio, la via d’acqua per secoli ha permesso commerci e scambi tra il Lago Superiore e a quello Inferiore e si concluderà alle Pescherie di Giulio Romano.